Sono trascorse due settimane, ci abbiamo messo un po’ prima di scaricare a terra le idee dopo l’Enterprise Day organizzato da Nextcloud Gmbh a Berlino.
Questo è un breve reportage condensato di aneddoti, dietro le quinte, novità e visioni future, il punto di vista è quello di ITServicenet, partner italiano di Nextcloud presente all’evento, buona lettura.
Indice
2. Nextcloud oggi: evoluzioni e certezze confermate
3. Nextcloud domani, con lo sguardo rivolto al Cloud Europeo
In viaggio verso nord
Per noi del lombardo veneto parlare di viaggio verso nord è strano, noi siamo abituati a rappresentare il famoso operoso nord dello stivale, ed è stato strano alzarsi ben prima dell’alba direzione Germania.
Abbandonata la zona di comfort sotto le coperte sfatte siamo partiti.
Volo Linate – Berlino, esordiamo con un paio d’ore di autostrada, servirebbe meno, ma per trovare un parcheggio come si deve in aeroporto abbiamo dovuto fare diversi girotondi, per poi scegliere la zona “arrivi”, ma non dovevamo partire? Dettagli.
Il volo è tranquillo, si recupera anche un po’ di sonno perduto e si ricaricano le batterie. Giunti a destinazione dobbiamo rapidamente adattarci alle molteplici opzioni di trasporto della capitale teutonica: gommato, binari, metrò.
Scegliamo una combinazione che appare vincente, ma con il dubbio che una lingua non nostra o qualche deviazione imprevista ci tradiscano all’ultimo momento.
Squilla il telefono, è Pietro, nostro punto di riferimento tecnico in Nextcloud, con la qualità non da poco di avere il nostro stesso passaporto, ci avvisa che manchiamo solo noi.
Mi difendo dicendo che stiamo facendo tutto il possibile per non tardare, era uno scherzo… mancano ancora 30 invitati.
Ce la facciamo, il cielo non promette nulla di buono ma il Radisson Collection Hotel invece sì, con i suoi ascensori incastonati in un acquario sospeso nell’aria.
Lo vediamo, attraversiamo la strada in un punto non proprio lecito (all’italiana per non perdere altro tempo) e ci infiliamo dentro.
Arrivati, “badgizzati” e pronti per la chiusura delle porte. Appena in tempo.
Nextcloud oggi: evoluzioni e certezze confermate
L’evento si rivela subito ben organizzato, ottimi i tempi di intervento e anche le pause refrigeranti, necessarie per abbassare la temperatura del cervello degli ascoltatori, che già dalla mattina sono messi alla prova da case study, novità, domande e risposte.
Tutto rigorosamente in lingua inglese, qualche volte lo slang degli speaker è più britannico, qualche volta più germanico ma sempre comprensibile, anche se non come il nostro mediterraneo IT-English.
Alcuni casi studio sono entusiasmanti, si parla di migrazioni di milioni di utenti, di infrastrutture ridondate, di piattaforme containerizzate.
I colleghi tecnici gongolano, quelli commerciali sudano, ma sono entrambe sensazioni positive.
La piattaforma Nextcloud giunta alla versione 25 viaggia più rapida del treno che ci ha accompagnato fin lì.
Quasi ogni novità descritta sinteticamente da Frank Karlitschek, il CEO avrebbe bisogno di un articolo dedicato (ndr abbiate pazienza, ci arriviamo).
Il trend generale però è quello di un’evoluzione costante, in accordo alle richieste degli utenti e del nostro tempo, per poter competere ad armi pari con i migliori prodotti in commercio sempre mantenendosi all’interno delle due colonne che reggono il progetto.
Codice Open Source
Sovranità del dato
È interessante discutere di questi temi anche in pausa tra uno speech e l’altro e scoprire anche dalla voce di altri attori protagonisti del progetto Nextcloud che queste condizioni restano imprescindibili ad oggi.
La direzione è tracciata e noi tutti: partner, collaboratori, dipendenti, boss e simpatizzanti siamo in rampa di lancio.
Nextcloud domani, con lo sguardo rivolto al Cloud Europeo
Una piattaforma all in one Nextcloud lo è già, un hub, un ufficio nel browser, si può definire in vari modi.
Un altro modo per definirlo però è:
un’alternativa a Microsoft Teams, Google Suite o altri attori protagonisti provenienti da oltre oceano.
È a questo che si sta lavorando, a soddisfare l’esigenza di un Cloud Europeo,
che sia ospitato su server presenti sul territorio è solo il primo requisito, poi si devono soddisfare tutti gli altri, alcuni dettati dal Gdpr, in auge dal 2018 (quattro anni fa, un’era geologica per l’informatica), uno su tutti: l’esigenza di un software che per sua natura intrinseca possa essere rivisto, studiato, migliorato da chi ne ha facoltà e capacità, e l’open source è a garanzia di tutto questo.
Naturalmente non si può rinunciare a funzionalità, performance, sicurezza, portabilità, flessibilità e per questo ci sono sia gli sviluppatori della casa madre che quelli della community all’opera, per non dimenticare i partner che si occupano di hosting, due su tutti: Ovh e Ionos.
Menzione d’onore va ai partner sul territorio che si occupano di tutta la filiera, dalla realizzazione dell’infrastruttura, alla manutenzione del software.
La sovranità del dato è un obiettivo non procrastinabile ancora a lungo, anche se le pubbliche amministrazioni fanno talvolta orecchi da mercante, esattamente come chi detiene e distribuisce dati sensibili nel mondo enterprise, che tarda ad inserire tra le priorità del business questo tema.
Ma i tempi sembrano ora maturi, se ne parlò in tempi non sospetti anche qui.
Nextcloud è in pole position insieme ad altri attori del panorama IT del vecchio continente e si lavora dietro le quinte per trasformare un’idea in realtà.
Anche questo è emerso fortemente dall’evento ed essere lì, tra nuovi aspiranti giganti ci ha trasmesso decisamente belle sensazioni.
Termina qui questo breve racconto, per approfondire le tematiche accennate restate sintonizzati.
Il prossimo evento a cui parteciperemo insieme è l’Open Source Week 2022 di RIOS, appuntamento online dal 7 al 9 novembre e in presenza a Roma l’8 di novembre in occasione del Red Hat Summit Connect.
Che dati e metadati in sicurezza siano con voi.